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Attuazione delle decisioni di Nairobi

Nel dicembre 2015, a Nairobi, si è riunita per la decima volta la Conferenza dei ministri, il massimo organo decisionale dell'OMC. Al di là dell'approvazione dell'estensione dell'accordo multilaterale sulla liberalizzazione del commercio di prodotti della tecnologia dell’informazione, il Pacchetto di Nairobi riveste una particolare importanza soprattutto per il settore agricolo. I ministri si sono accordati su mandati negoziali per la costituzione statale di scorte volte a garantire la sicurezza alimentare da parte dei Paesi in via di sviluppo (SSM). Non per nulla il Direttore generale dell’OMC Roberto Azevêdo ha definito le decisioni di Nairobi come la maggiore conquista per l’agricoltura nella storia dell’organizzazione. Particolarmente rilevante per la Svizzera è stata la decisione di abolire in via definitiva tutte le sovvenzioni all’esportazione. Il nostro Paese versa contributi di questo genere per le materie prime latte e cereali nei prodotti agricoli trasformati nel quadro della cosiddetta legge sul cioccolato.

Per smantellare queste sovvenzioni la decisione di Nairobi prevede, segnatamente per la Svizzera, un termine transitorio di cinque anni entro il quale i contributi all'esportazione dovranno essere completamente eliminati. L'abolizione dei sussidi alle esportazioni avverrà in un'unica tappa alla fine del periodo di transizione.

Lavori nel regolare Comitato agricolo dell'OMC

In seguito alla decima Conferenza dei ministri, il Committee on Agriculture dell'OMC si è occupato soprattutto dell'attuazione dei mandati conferiti a Nairobi. Nel primo semestre 2016 è stata data priorità soprattutto alle consultazioni all'interno dei diversi gruppi nazionali e con il Comitato della Presidenza. Poco prima della pausa estiva si è sviluppata una certa dinamica tra i membri in relazione al sostegno interno. Dopo l'abolizione delle sovvenzioni all'esportazione, il sostegno all'interno del Paese è tra le principali misure restanti con potenziale distorsivo del mercato. Un documento sottoscritto da vari Stati contenente quattro proposte concrete per il futuro dei sostegni all'interno del Paese ha posto le basi per l'ulteriore sviluppo delle discussioni a Ginevra.

A ciò si contrappongono i negoziati nel settore della costituzione di scorte statali con l'obiettivo della sicurezza alimentare e dello Special Safeguard Mechanism (SSM). Il divario tra fautori e oppositori è profondo e i Paesi membri sono prevalentemente rimasti arroccati sulle loro posizioni. Anche se questo ha reso difficile il dibattito, ha regnato in generale il consenso sul fatto che la tematica fosse di notevole importanza e dovesse essere presentata una soluzione entro la prossima Conferenza dei ministri 2017.

Un’ulteriore importante decisione della Conferenza dei ministri di Nairobi è stata l'ammissione della Liberia e dell'Afghanistan rispettivamente come 163° e 164° Paese membro. La Svizzera ha sostenuto l'ammissione di entrambi gli Stati.

Futuro del ciclo di Doha

Tra i Paesi membri regna un forte disaccordo sul futuro del ciclo di Doha, avviato nel 2001 e non ancora concluso. L'interrogativo principale è se vada portato avanti nonostante tutto oppure se non sia realistico e di conseguenza più opportuno dedicarsi a nuovi temi. Quest'ultima posizione viene sostenuta in particolare dagli Stati Uniti e dall'UE che già a Nairobi parlavano della «Morte del ciclo di Doha». Per quanto riguarda l'agricoltura va notato che il problema principale consiste nell'evoluzione delle circostanze. La situazione sui mercati internazionali non è più paragonabile a quella del 2001 quando il ciclo di Doha è stato avviato. Il mandato originario non è più adeguato alla situazione attuale. In particolare gli Stati emergenti, come India e Brasile che stanno consolidando la loro posizione nel commercio agricolo globale, si oppongono a una nuova valutazione della situazione. La Svizzera non detiene una posizione rigida e in linea di principio sarebbe disposta a portare a termine determinati temi anche al di fuori dei negoziati di Doha.

Tematiche d'attualità nel contesto agricolo

A cadenza regolare, in ogni Paese membro dell’OMC vengono svolte verifiche delle politiche commerciali (Trade Policy Review, TPR), durante le quali la Segreteria dell'OMC analizza l’evoluzione dei principi di politica commerciale in loco e in seguito pubblica un rapporto all'attenzione degli altri Stati membri. Questi hanno la possibilità di porre domande allo Stato oggetto dell'analisi in merito alla sua politica. L'intera procedura si conclude in occasione della Conferenza TPR a Ginevra dove tra i membri e lo Stato oggetto dell'analisi può avvenire uno scambio intenso. Tale meccanismo è molto utilizzato anche dalla Svizzera come è avvenuto ad esempio nell'anno della verifica della politica commerciale della Cina. Con 1800 domande rivolte alla Cina, è stato conseguito un nuovo record. Per la Svizzera sono stati particolarmente interessanti i chiarimenti della Cina in materia di contingenti doganali non riempiti (riso, frumento, mais).

Alla fine dell'anno l'OMC ha sottoposto gli Stati Uniti a una TPR. Anche la Svizzera nel secondo semestre ha iniziato la preparazione per la TPR che dovrebbe essere conclusa probabilmente a maggio 2017.

Tim Kränzlein, UFAG, Settore Politica commerciale internazionale, tim.kraenzlein@blw.admin.ch