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All'Assemblea generale dell'ONU è stato elaborato un nuovo quadro di riferimento per lo sviluppo sostenibile per il periodo 2016-2030, adottato a settembre 2015, in sostituzione degli obiettivi di sviluppo del Millennio, scaduti a fine 2015. Contrariamente agli obiettivi di sviluppo del Millennio, la cosiddetta Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (Agenda 2030) ha validità universale ed è, pertanto, significativa anche per lo sviluppo sul piano nazionale elvetico.
 
Uno dei 17 obiettivi per uno sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDG) dell'Agenda 2030, il SDG 2, riguarda esplicitamente il settore agricoltura sostenibile, sicurezza alimentare e qualità delle derrate alimentari. È composto dai 5 obiettivi specifici seguenti.

Obiettivo 2. Eliminare il problema della fame, garantire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l'agricoltura sostenibile

2.1 Entro il 2030, eliminare il problema della fame e fare in modo che tutti, in particolare anche i poveri e le persone in situazioni vulnerabili, compresi i bambini, abbiano accesso durante tutto l'anno ad alimenti sicuri, nutrienti e sufficienti.

2.2 Entro il 2030, porre fine a tutte le forme di malnutrizione, realizzando entro il 2025 gli obiettivi concordati a livello internazionale relativi ai ritardi nello sviluppo e ai problemi di crescita tra i bambini di età inferiore ai 5 anni, e rispondere ai bisogni nutritivi degli adolescenti, delle donne incinte o che allattano e degli anziani.

2.3 Entro il 2030 raddoppiare la produttività agricola e i ricavi dei piccoli produttori alimentari, in particolare delle donne, delle popolazioni autoctone, delle aziende familiari, degli allevatori e dei pescatori, garantendo un accesso equo e sicuro alle terre, alle altre risorse e ai fattori di produzione, al sapere, ai servizi finanziari, ai mercati e alle opportunità di creare valore aggiunto e d’occupazione al di fuori dell'agricoltura.

2.4 Entro il 2030, garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e attuare pratiche agricole resilienti che consentano di accrescere la produttività e la produzione, contribuendo alla preservazione degli ecosistemi, potenziando le capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, ai fenomeni meteorologici estremi, alla siccità, alle inondazioni e ad altre catastrofi e migliorare progressivamente la qualità dei terreni e dei suoli.

2.5 Entro il 2020, preservare la diversità genetica delle sementi, delle colture e degli animali da allevamento o da compagnia e delle specie selvatiche della stessa famiglia, mediante banche delle sementi e delle piante opportunamente gestite e diversificate a livello nazionale, regionale e internazionale, e favorendo l'accesso ai benefici correlati all’uso delle risorse genetiche e del sapere tradizionale associato e la condivisione equa e sostenibile di questi benefici, come convenuto a livello internazionale.

Fonte: ONU

Vi è, inoltre, una serie di altri obiettivi specifici in settori come consumo e produzione sostenibili, biodiversità, acqua, eccetera direttamente correlati alla filiera agroalimentare.
 
La validità universale dell'Agenda 2030 significa che tutti gli Stati, oltre a impegnarsi sul piano internazionale, si adoperano attivamente a realizzarla su quello nazionale (p.es. mediante la collaborazione allo sviluppo). In Svizzera questi obiettivi vengono tenuti in considerazione nell’evoluzione della politica agricola.
 
Nel dicembre 2015, il Consiglio federale ha decisodi appurare, nel quadro di una fase transitoria nel periodo 2016-2017, gli strumenti e gli organi fondamentali per la Svizzera in vista dell'attuazione dell'Agenda 2030 e di sviluppare un apposito sistema nazionale di monitoraggio e reporting. A questo scopo è stato istituito il «Gruppo di lavoro Agenda 2030 nazionale» (AA2030) che lavora sotto la codirezione di DSC e ARE. In esso è rappresentato anche l’UFAG, assieme ad altri Uffici federali centrali quali UST, UFAM e UFSP nonché alla Direzione politica del DFAE.
 
Concretamente l’AA2030 traspone i SDG nel contesto elvetico per poi procedere, sulla scorta di un baseline report e di una gap analysis, alla rilevazione dello stato di realizzazione attuale (baseline) e delle eventuali lacune nel raggiungimento degli obiettivi nazionali. Su questa base viene redatto un rapporto sulla necessità di intervento prioritario per il raggiungimento dei SDG. Successivamente l’AA2030 presenta al Consiglio federale un documento di discussione in cui sono illustrati i processi e le strutture interne all’Amministrazione che in futuro saranno necessari per attuare l’Agenda 2030 e la necessità di intervento prioritario per il raggiungimento dei SDG. L’AA2030 è responsabile anche della redazione di un rapporto nazionale sullo stato di attuazione dei SDG in Svizzera all’attenzione dell’ONU, per l’High Level Political Forum on Sustainable Development (HLPF) 2018.
 
In vista dell’attuazione dei SDG a livello nazionale, è necessario che durante la fase transitoria essi siano trasferiti sotto la responsabilità degli Uffici federali competenti per gli ambiti politici settoriali. Nel caso degli obiettivi specifici nel settore agricoltura sostenibile, sicurezza alimentare e qualità delle derrate alimentari ciò significa integrarli nella Politica agricola 22+.

Patrick Mink, UFAG, Settore Agricoltura sostenibile internazionale, patrick.mink@blw.admin.ch